Nel 2014 ci salverà la Content Curation

In questi primi giorni di inizio 2014 ho avuto la possibilità di osservare il web un po’ più da lontano: mi sono reso conto che una certa distanza è importante per poter prendere una visione d’insieme in modo obiettivo.

Mi sono dedicato anche alla lettura di blog che mi piacciono: segnalo senza dubbio questo post di Beatrice Niciarelli e quest’altro di Comunicare Sul Web. Mi è piaciuta molto anche questa infografica sul blog dello Iab Forum, che evidenzia i trend per il Content Marketing nel 2014. Da leggere, come sempre d’altra parte, anche questo post dal blog di Riccardo Scandellari, sulle professionalità più richieste nel 2014 nel settore del Web Marketing.

relax-content-curation

Mi fermo a riflettere. Dimentico per un attimo di avere appena dato vita a Scintille (il sito sarà online nella notte del 31 Gennaio!): una barca appena salpata ma già in tempesta, e a noi il compito di tenere dritto il timone. Torno un utente, parola per me alquanto detestevole. I contenuti, anche quelli di qualità, ci stanno annegando: siamo stanchi di questo ambiente troppo rumoroso, e temiamo l’overbooking che satura la nostra capacità di riflettere, perchè per riflettere bisogna fermarsi. Siamo stanchi di essere considerati un target (soprattutto nei social network). Il Marketing è meraviglioso, ma per non soffocare abbiamo veramente bisogno di essere “curati” dalla content curation.

Curation is the king, no longer the content

È una bellissima frase di Steven Rosenbaum, regista e imprenditore, autore di “Curation Nation”. La curation porta in primo piano il concetto di qualità per me, che va oltre a quello di qualità. La curation ci permetterà di respirare e concentrarci su ciò che ci piace veramente, sulle nostre vere passioni.

Sarà proprio la passione a renderci migliori, in questo 2014. Sopravviverà chi riuscirà veramente a trasmetterla, nel nostro lavoro come nella vita di tutti i giorni.

2 thoughts on “Nel 2014 ci salverà la Content Curation

  1. potrebbe nascere anche la professione di Edicolante Content Curator, che taglia su misura i contenuti per il suoi gruppi di clienti o di interessi, non più vende giornali ma gruppi di contributi, una rassegna stampa evoluta?

  2. Sicuramente la figura del “curatore” sarà in crescita, e un po’ mi fa sorridere perchè mi ricorda, con le ovvie differenze, le directory.

    In generale il web tenderà sempre di più a specializzarsi, quindi sempre più portali verticalizzati e semnpre meno siti “generalisti”.

    I sistemi per operare consapevolmente una curation sana in realtù già ci sono: penso a scoop.it e Hoot Suite principalmente. E credo che anche i social network dovranno fare qualche passo avanti da questo punto di vista (penso in particolare a Facebook).

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