Sito internet: scopri i 10 errori più frequenti

Quali sono gli errori che più spesso capita di riscontrare nei siti web di scarsa qualità? Ho stilato la mia personale classifica:

  1. Registrare a titolo personale il sito per un cliente. Chi realizza siti internet a volte crede che inserire i propri contatti come admin-C sia un modo per avere maggior controllo sul proprio lavoro, dimenticando che si sta commettendo un’azione vietata dalla legge.
  2. Passare in tutte le url una grande quantità di parametri in GET, in particolare per visualizzare le pagine principali, le pagine di categorie e di prodotto. Un esempio di url da evitare è
    http://www.miosito.com/page_id=23&category_id=3&product_id=155.
  3. Usare (troppo) Javascript, Frames/iframes, AJAX, Flash e Silverlight (per i pochi che usano questa tecnologia!). Spesso si ottengono pagine non search engine friendly: perciò sarebbe opportuno verificarle usando un browser testuale, che simula gli spider dei motori di ricerca, come ad esempio Lynx. Anche cookies e ID di sessione dovrebbero essere usati con attenzione.
  4. Eliminare i link a pagine non trovate (404), ma realizzare una specifica pagina 404 per le url errate, che non rimandi in homepage. Eliminare anche tutti i riferimenti a sorgenti non esistenti (immagini, css, …). Per testare i riferimenti errati è sufficiente usare semlici software specifici come Xenu.
  5. Usare il metodo sbagliato per l’internazionalizzazione. Ci sono fondamentalmente tre possibili modi corretti per inserire la traduzione del proprio sito in più lingue: sottocartelle (es. http://www.miosito.com/es/empresa/), domini di terzo livello (es. http://es.miosito.com/), domini di secondo livello (es. http://www.miosito.es/).
  6. Non ottimizzare il codice per rendere veloce il caricamento del sito (utilizzando un servizio hosting di qualità, beninteso)
  7. Trascurare l’ottimizzazione on-page minima: metatag title univoci e descrittivi, e metatag description. Inserire il tag alt su tutte le immagini.
  8. Non installare Google Analytics (oppure installarlo come utente del proprio account personale).
  9. Dimenticare di inserire i dati obbligatori: Partita Iva, Privacy Policy (e altri, se previsti). Ovviamente, i contenuti vanno richiesti al cliente e non copiati da altri siti.
  10. Implementare una struttura di navigazione semplice ed immediata, che non obblighi mai ad usare il tasto “indietro” del browser. Pensare per l’utente, che vuole cercare rapidamente la soluzione ad un suo problema.