Quest’anno il prestigioso premio “Queen Elizabeth Prize for Engineering” verrà assegnato a Tim Berners Lee, che dividerà il premio di 1,2 milioni di euro insieme ai collaboratori con i quali ha inventato il World Wide Web: gli statunitensi Robert Kahn, Vinton Cerf e Marc Andreessen, e il francese Louis Pouzin.
“Utilizzzerò gran parte di questa somma – ha affermato Berners Lee, ospite di spicco agli Ict days 2013 di Trento – per nuovi progetti”.
A Trento ha calamitato l’attenzione tratteggiando la città del futuro: smart e soprattutto interconnessa, figlia della generazione degli open data. A disposizione delle aziende e delle amministrazioni pubbliche: «Comprare delle scarpe, per esempio, potrebbe essere semplicissimo: non dovremmo nemmeno ribadire il nostro numero». «Ciò di cui abbiamo bisogno – spiega – è la creatività di gruppo». Inter-creatività, per usare un suo neologismo. L’esito è ambizioso: generare una community capace di fondare un denominatore comune, avvicinare esperienze, pratiche, soluzioni. Il punto di svolta è la costruzione di una piattaforma partecipativa. O meglio: «Universalmente partecipata».
A colmare il digital divide ci sono i dispositivi mobile, capaci di ridurre del 75% la percentuale di chi non accede ad internet.
Assolutamente da vedere la video intervista in esclusiva che Berners Lee ha concesso al Corriere Innovazione.