La notizia è questa: una pizzeria di Brescia espone sulla porta d’ingresso un cartello di divieto (la notizia risale all’Ottobre scorso) d’ingresso agli utenti triadvisor. Prosegue
Siamo qui per lavorare bene al 100%, non per subire le frustrazioni di utenti di tale portale web. Per tanto siete pregati di sfogare la vostra rabbia interiore ed il vostro malessere altrove
Ora, il titolare della pizzeria denuncia tripadvisor per violenza psicologica, e punta ad una class action. La richiesta inderogabile è che tali utenti vengano tracciati attraverso una pec, in modo da poter essere perseguiti in caso di recensione negativa.
Incuriosito, sono andato a consultare il suo profilo, notando con stupore che non è poi preso così male: risulta classificato all’85 posto su 488 esercenti.
Ma, ciò che veramente lascia basito è il commento che lo stesso titolare fa ad una recensione neanche troppo negativa:
Inutile negarlo, mi sono divertito un sacco. Ma mi sono soffermato a pensare quanti siano ancora gli imprenditori che si trovano ad affrontare la loro presenza sui social network senza alcuna preparazione. Possibile che tra i suoi dipendenti non ci sia qualche ragazzo in grado di spiegargli che le barriere tra internet e realtà oramai non sono così profonde, che la maggior parte dei commenti che lui stesso ha è positiva e lo aiuta ad ottenere la visiblità vitale a garantire una parte consistente del suo fatturato?
Inoltre, rispondere in modo cortese non farebbe altro che affermare il fatto che lui è lì per lavorare bene al 100%? Che senso ha lavorare bene solo per sè e senza voler ascoltare l’opinione di altri?
I tempi sono già abbastanza maturi da consolidare l’opinione che la presenza sul web di qualsiasi attività non può essere lasciata al caso? cioè al titolare – anche se inesperto – e, se va bene, a suo nipote? Mi ricordo che, fino ad una decina d’anni fa, capitava spesso di imbattersi in titolari di piccole e piccolissime aziende che si facevano il sito in casa, ora è la principale piaga dei social network. Tempo al tempo!