Il principio base, lo sappiamo tutti, è che il traffico proveniente da una pagina di Google (SERP) diminuisce molto velocemente all’aumentare della posizione.
Secondo uno studio di Opify è essenziale apparire in prima pagina, e sono assolutamente d’accordo con questa affermazione. Secondo Chitika la prima pagina delle SERP porta il 91,5% del traffico: rende molto bene l’idea del calo di traffico per le pagine successive il seguente grafico:
Tuttavia non è sufficiente essere presenti nella prima pagina: la pecentuale di click infatti decresce molto velocemente all’aumentare della posizione: le prime tre posizioni da sole valgono infatti circa il 60% del traffico.
Personalmente, utilizzo il grafico sopra più in termini qualitativi che quantitativi: non solo infatti la maggior parte delle SERP infatti è personalizzata per l’utente, ma sempre più spesso Google testa differenti tipi di SERP nelle quali compaiono Google Maps, Google Shopping, Google Hotel Finder.
Inoltre, guardare ciecamente alla posizione fa spesso perdere di vista il fatto che l’obiettivo deve rimanere la conversione ottenuta attraverso una pagina che offra un contenuto di qualità in relazione alla keyword ricercata. Non c’è nulla di più controproducente di una landing page incoerente per l’utente: quando viene analizzato un report di posizionamento, i dati dovrebbero sempre essere accostati alle percentuali di rimbalzo (ovvero di abbandono della pagina), e messi in relazione con la percentuale conversione, sia essa una richiesta di informazioni, un preventivo o un acquisto.