Un terzo degli italiani mai stato sul web secondo il Rapporto Agcom 2013

Ho trovato curioso come, tra le preziose informazioni contenute nel Rapporto 2013 Agcom – Autorità per le Garanzie Sulle Comunicazioni -, presentato dal presidente Angelo Marcello Cardani nella Relazione al Parlamento, la notizia a cui i media hanno dato risalto è

L’Italia è al quarto posto in Europa nella non invidiabile classifica del numero di individui che non ha mai avuto accesso a Internet (37,2% contro una media EU27 di 22,4%2). Lo fa notare il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani, nella Relazione al Parlamento.

Sono 38 milioni gli italiani che dichiarano di accedere ad Internet da qualunque luogo e device: interessante il fatto che l’Italia sia il paese europeo con la più alta frequenza di accesso: 91% contro la media EU27 del 79%.
Gli investimenti pubblicitari, come prevedibile, crescono solo per il web: + 10,3% (da 1,407 miliardi del 2011 a 1,552 miliardi), mentre: -17.9% per la tv (da 4,221 miliardi del 2011 a 3,467 miliardi del 2012), -7.1% per la radio (da 565,81 milioni a 525,49 milioni), -19.1% per l’editoria (passata dai 2,649 miliardi del 2011 ai 2,143 miliardi del 2012, con un -16% per i quotidiani e un -22.4% per i periodici); -20% per gli annuari; -18.7% per il cinema; -12.5% per la pubblicità esterna.

Interessanti i dati relativi alla penetrazione dell’e-commerce: a livello prospettico, l’Europa nel suo complesso presenta ampi potenziali di crescita del commercio elettronico e ne prevedono un aumento di oltre il 10% nei prossimi anni.

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A Tim Berners Lee il premio della Regina

Quest’anno il prestigioso premio “Queen Elizabeth Prize for Engineering” verrà assegnato a Tim Berners Lee, che dividerà il premio di 1,2 milioni di euro insieme ai collaboratori con i quali ha inventato il World Wide Web: gli statunitensi Robert Kahn, Vinton Cerf e Marc Andreessen, e il francese Louis Pouzin.

“Utilizzzerò gran parte di questa somma – ha affermato Berners Lee, ospite di spicco agli Ict days 2013 di Trento – per nuovi progetti”.

A Trento ha calamitato l’attenzione tratteggiando la città del futuro: smart e soprattutto interconnessa, figlia della generazione degli open data. A disposizione delle aziende e delle amministrazioni pubbliche: «Comprare delle scarpe, per esempio, potrebbe essere semplicissimo: non dovremmo nemmeno ribadire il nostro numero». «Ciò di cui abbiamo bisogno – spiega – è la creatività di gruppo». Inter-creatività, per usare un suo neologismo. L’esito è ambizioso: generare una community capace di fondare un denominatore comune, avvicinare esperienze, pratiche, soluzioni. Il punto di svolta è la costruzione di una piattaforma partecipativa. O meglio: «Universalmente partecipata».

A colmare il digital divide ci sono i dispositivi mobile, capaci di ridurre del 75% la percentuale di chi non accede ad internet.

Assolutamente da vedere la video intervista in esclusiva che Berners Lee ha concesso al Corriere Innovazione.