Il cellulare compie oggi 40 anni – l’inventore riceverà il Marconi Prize a Bologna

Martin Cooper, padre del telefono cellulare, nato a Chicago nel 1928, laurea all’’Illinois Institute of Technology, effettuò la prima chiamata in pubblico con un suo prototipo, realizzato per Motorola, il 3 aprile 1973, di fronte a giornalisti e passanti, in una via di New York. L’inventore, consapevole dell’enorme valore del gesto che stava per compiere, decise di fare quella prima chiamata davanti ai giornalisti componendo il numero del suo rivale alla AT&T (principale competitor di Motorola): «Ciao Joe, indovina? Sono sotto il tuo ufficio e ti sto chiamando con un cellulare…».

Il suo apparecchio si chiamava Dyna-Tac, pesava 1,3 Kg e aveva una batteria che durava 30 minuti, ma che impiegava 10 ore a ricaricarsi. Direi che, dopo 40 anni, le proporzioni si sono ampiamente ribaltate.

L’invenzione di Martin Cooper in realtà è avvenuta grazie alle invenzioni di due italiani: Antonio Meucci, inventore del telefono, e Guglielmo Marconi, inventore della radio. Quest’anno il prestigioso Marconi Prize, l’equivamente del premio nobel per le telecomunicazioni, verrà assegnato proprio a Martin Cooper dalla Marconi Society. Verrà consegnato il 1 Ottobre a Bologna durante la Marconi Institute for Creativity Conference 2013, la prima conferenza internazionale sulla scienza del pensiero creativo che accompagna la consegna del prestigioso riconoscimento.
La Marconi Society fu fondata a San Francisco nel 1974 da Gioia Marconi, figlia del grande inventore, per dare un riconoscimento a quegli innovatori che hanno messo la propria mente al servizio dell’umanità. Tra i precedenti vincitori, che una volta premiati diventano Marconi Fellows, ci sono tra gli altri Sergey Brin e Larry Page, Tim Berners-Lee, Leonard Kleinrock , Irwin Jacobs, David Payne, l’italiano Federico Faggin  e molti altri eroi della storia recente delle telecomunicazioni.

Gabriele Falciasecca, presidente della Fondazione Guglielmo Marconi e collaboratore della Marconi Society, dichiara

Apparati per comunicare vocalmente via radio furono già sviluppati da Guglielmo Marconi più di cento anni fa e nel settore militare ebbero grande importanza i terminali mobili della stessa Motorola durante la seconda guerra mondiale, come abbiamo visto in film sullo sbarco in Normandia. Ma Martin Cooper è riuscito ad abbinare la realizzazione di un terminale portatile, sebbene un po’ pesante, con la capacità di entrare nella ordinaria rete fissa di telefonia, aprendo così la strada a tutti gli sviluppi successivi. Va detto che dopo questo momento pionieristico anche l’Europa fece la sua parte: la realizzazione del primo sistema paneuropeo digitale, il GSM, è stata un’altra pietra miliare nello sviluppo di queste tecnologie sulle quali oggi è basata gran parte della nostra comunicazione in voce e di dati

In vista della consegna del Marconi Prize verrà anche lanciato un contest tra i giovani creativi per l’ideazione della migliore app (iOS e Android) per far conoscere l’opera di Marconi. Non uno strumento da museo, ma un gioco o un’utility che sappia coinvolgere davvero. Le modalità del concorso verranno presto definite nel dettaglio e rese pubbliche, ma già da ora si sa che gli esperti della Fondazione Marconi aiuteranno a realizzare tre app e una di queste verrà premiata alla consegna del Marconi Prize.