Cos’è il klout score (e perchè dovrebbe interessarti)

Hai mai sentito parlare di klout score? Per gli appassionati di social media è un valore importante: è un punteggio (da 0 a 100) che esprime il livello della influenza sui social media, misurato da un algoritmo che valuta il modo in cui le persone interagiscono con i contenuti che posti.

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“Klout analizza milioni di singoli dati ogni giorno per comprendere chi sono i migliori creatori di contenuti, aiutarli a essere sempre migliori e aiutare i brand a entrare in contatto con queste persone”, spiega Joe Fernandez, cofondatore e CEO di Klout, azienda nata nel 2009.

Il punteggio “medio” sull’intera piattaforma è 41, il che vuol dire che da 50 in poi si tratta di un buon punteggio: non è facile arrivare sopra a 60, devi essere un buon produttore di contenuti in grado di interessare il tuo pubblico. Ovviamente, devi anche essere una persona che vive la rete, propensa a condividere le proprie esperienze.

Alla base del suo funzionamento, c’è un algoritmo, che analizza centinaia di azioni sui 15 social media che concorrono a creare il Klout: il retweet, il like e il reply su Twitter, Like, Share e Commenti su Facebook e così via. Quanto più i contenuti che produco sono interessanti, più il mio pubblico interagirà e quindi il mio klout salità. Inoltre, la piattaforma ti suggerisce quali contenuti condividere e chi seguire, con l’obiettivo di innalzare il klout.

Perchè dovremmo fare tutto questo? Quanto e perchè dovremmo credere al klout? Secondo un interessante articolo di wired, le aziende considerano questo parametro per valutare l’influenza in rete delle persone. Alle aziende piacciono gli influencer, perchè in un mondo digital sempre più sovraffollato di messaggi, se sono i nostri “amici” a parlare, dedicheremo loro molta più attenzione. I brand conoscono bene questo meccanismo, che ha rivoluzionato il modo di fare pubblicità. Oggi, oltre il 50% dei contenuti condivisi sui social media è creato da appena il 5% degli utenti, quindi se non parli con quel 5% sarà difficile entrare nel flusso, se non comprando direttamente costose ed inefficienti inserzioni pubblicitarie. Negli Stati Uniti ci sono aziende che concedono extra sconti se hai un klout score elevato: chi, meglio di un tuo amico, può parlare bene di un prodotto e un servizio da lui stesso provato?

Emilio Comici: decalogo del rocciatore

  1. Non affrontare mai la montagna con leggerezza: cioè senza una buona preparazione tecnica, fisica e morale.
  2. Ricordati che in montagna si cela sempre l’insidia: perciò assicurarsi sempre vicendevolmente, anche nei passaggi apparentemente facili.
  3. Fa sempre la sicurezza con la corda alla spalla, e possibilmente attraverso uno spuntone di roccia od un chiodo.
  4. Osserva sempre con massima attenzione tutti i movimenti del capocordata.
  5. Quando avanza il secondo di cordata, se tu fai sicurezza non sporgerti mai per parlare o per vederlo.
  6. Non smuovere sassi. Ricordati che uno dei maggiori pericoli dell’alpinismo in genere sono i sassi fatti cadere dal compagno che avanza.
  7. Non essere mai inquieto e non imprecare mai contro il compagno.
  8. Quando ti trovi in difficoltà mantieniti calmo e non aggrapparti disperatamente alla roccia.
  9. In un passaggio che per te è molto difficile, non salire mai a caso sperando di trovare l’appiglio, non proseguire mai quando hai mani gelate o rattrappite per la stanchezza, non arrischiarti mai se non hai almeno un chiodo sicuro massimo quattro metri sotto di te.
  10. Ubbidisci sempre a quella “voce interiore” che ti dice di non attaccare quel dato giorno la parete.