Mini guida ad un uso consapevole di twitter

Cos’è Twitter e a cosa ci può servire? Quella che sembra una domanda semplice in realtà non ammette una risposta semplice: twitter è un social network che consiste in un micro-blog, ovvero in un blog dove ciascun utente è obbligato ad inserire messaggi non più lunghi di 140 caratteri. Noi, gli utenti, siamo responsabili della risposta alla domanda “a cosa serve”: diciamo che twitter è utilizzato principalmente per informarsi, per seguire altre persone, per stabilire una connessione con chi ha interessi in comune con noi, oppure per diffondere le nostre idee. In quanto social network, può essere utilizzato infatti sia in modalità “attiva” che in modalità “passiva”. La sua caratteristica è la velocità e sinteticità: velocità in quanto i nostri “tweet” appaiono sulla timeline in ordine temporale e quindi vengono diffusi in tempo reale ai propri “follower” (quindi quelli più vecchi scompaiono piuttosto velocemente), sinteticità perchè il limite di 140 caratteri non mi costringe ad essere sintetico, e riassumere con una battuta ciò che voglio scrivere.

Tutto parte da due simboli, pilastri della piattaforma: la chiocciola ed l’hashtag (cancelletto).

“@” serve a connettere e comunicare:
“#” caratterizza il tweet e ne determina l’indicizzazione.

Questi due semplici simboli, inseriti in una frase di massimo 140 caratteri, fan sì Twitter venga usato nei modi più diversi:

  • informarsi: breaking news, cronaca, politica, emergenze. Ad esempio terremoti, alluvioni, …
  • seguire tendenze (“#”) e personalità (“@”)
  • entrare a far parte di una community, partecipando alla discussione
  • dare sfogo alla creatività. Ci sono profili (utili o inutili, a seconda del punto di vista) come per esempio @TuttoSulSesso.

Ecco le principali funzionalità di twitter:

  1. Retweet. Permette di ripubblicare un tweet altrui nella propria timeline, condividendolo così con i tuoi follower. Si retwitta per far sapere che ci piace un’informazione, oppure che non ci piace affatto. La netiquette suggerisce di non esagerare con i retweet, per non “sporcare” troppo la prorpia timeline.
  2. Mention (menzione). Una menzione è una citazione, cioè l’elenco dei tweet nei quali appare una @ seguita dal nostro account (per esempio @BrunoBarbieriEu)
  3. La stellina (i preferiti). Una stellina è un consenso dato ad un tweet altrui: a lui arriverà una notifica (fa sempre piacere essere stellinati)
  4. Hashtag (#). Sono il pilastro portante di twitter: servono a classificare e tematizzare il tuo tweet e ad introdurlo in un flusso di altri tweet con lo stesso hashtag. Gli hashtag più popolari diventano “trend topics”. Un esempio? (Quasi) ogni trasmissione televisiva ne ha uno: tra i più popolari #MasteChefit.
  5. Le liste. Se iniziamo a followare molte persone, la timeline diventerà presto un fiume in piena che ci travolge: sarà impossibile seguire il suo flusso. Le liste permettono di mettere un ordine inserendo dei filtri su ciò che ci interessa di più in quel momento.

Ti sono stato d’aiuto? Spero di sì! Sono ben accettate critiche e suggerimenti. Possibilmente su @BrunoBarbieriEu.

Nel 2014 ci salverà la Content Curation

In questi primi giorni di inizio 2014 ho avuto la possibilità di osservare il web un po’ più da lontano: mi sono reso conto che una certa distanza è importante per poter prendere una visione d’insieme in modo obiettivo.

Mi sono dedicato anche alla lettura di blog che mi piacciono: segnalo senza dubbio questo post di Beatrice Niciarelli e quest’altro di Comunicare Sul Web. Mi è piaciuta molto anche questa infografica sul blog dello Iab Forum, che evidenzia i trend per il Content Marketing nel 2014. Da leggere, come sempre d’altra parte, anche questo post dal blog di Riccardo Scandellari, sulle professionalità più richieste nel 2014 nel settore del Web Marketing.

relax-content-curation

Mi fermo a riflettere. Dimentico per un attimo di avere appena dato vita a Scintille (il sito sarà online nella notte del 31 Gennaio!): una barca appena salpata ma già in tempesta, e a noi il compito di tenere dritto il timone. Torno un utente, parola per me alquanto detestevole. I contenuti, anche quelli di qualità, ci stanno annegando: siamo stanchi di questo ambiente troppo rumoroso, e temiamo l’overbooking che satura la nostra capacità di riflettere, perchè per riflettere bisogna fermarsi. Siamo stanchi di essere considerati un target (soprattutto nei social network). Il Marketing è meraviglioso, ma per non soffocare abbiamo veramente bisogno di essere “curati” dalla content curation.

Curation is the king, no longer the content

È una bellissima frase di Steven Rosenbaum, regista e imprenditore, autore di “Curation Nation”. La curation porta in primo piano il concetto di qualità per me, che va oltre a quello di qualità. La curation ci permetterà di respirare e concentrarci su ciò che ci piace veramente, sulle nostre vere passioni.

Sarà proprio la passione a renderci migliori, in questo 2014. Sopravviverà chi riuscirà veramente a trasmetterla, nel nostro lavoro come nella vita di tutti i giorni.