Google acquisisce Waze ed apre all’era del Social Traffic?

La notizia ufficiale è di pochi giorni fa: Waze, una startup israeliana che nel 2011 ha prodotto un’app con la funzionalità di navigatore “social”, è stata acquisita da Google pagandola più di un miliardo di dollari.
Per Google si tratta della quarta più importante acquisizione dopo quelle di Motorola Nobility, DoubleClick e Youtube. Anche Apple e Facebook avevano tentato in precedenza di comprare Waze.
Ho cercato di capire cosa ha reso così appetibile questo “navigatore”, e soprattutto cosa cambierà nel nostro futuro. Iniziamo con l’analizzare quali siano le funzionalità di Waze

Waze è l’applicazione gps per evitare il traffico, basata sulla community più diffusa e in veloce crescita nel mondo! Presto, unisciti agli altri guidatori nel tuo territorio, per condividere in tempo reale informazioni sul traffico e aiutare tutti a risparmiare tempo e benzina, durante la guida di tutti i giorni.

Al momento, in Italia, i servizi di segnalazione del traffico stradale – quelli, per dire, usati dalle radio ma anche dai navigatori gps – si basano su una centrale operativa che aggrega le informazioni provenienti da diverse fonti: il CCISS Viaggiare Informati, come sentiamo dire alla radio, “in collaborazione con ACI, ANAS, Società Autostrade, Carabinieri, Polizia e Aiscat”.
Il CCISS, che fa parte del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, raccoglie le segnalazioni degli organi competenti e le distribuisce alla popolazione. Possibile che finora abbia ignorato le potenzialità del Web 2.0? Ho trovato curioso che nel loro sito ufficiale non sia riportata la notizia dell’acquisizione di Google. Però apprendo che in realtà il CCISS ha provato a muoversi, realizzando un’app per IOS (a breve anche per Android, tranquilli!) che fornisce all’utente le proprie informazioni sul traffico ma – attenzione! – “a sua discrezione ed in modo anonimo, l’utente può scegliere di fornire i dati sul tratto percorso, consentendo agli operatori del CCISS di monitorare in tempo reale il flusso dei veicoli sulla rete stradale. L’attivazione di questa funzionalità è facoltativa, ma invitiamo tutti gli utenti a fornire, per se stessi e per gli altri, informazioni che risulteranno preziose per migliorare la qualità e la tempestività del servizio offerto dal CCISS”.
Sarebbe interessante sapere quando è stata rilasciata l’app: potrei scommettere che è avvenuto dopo la nascita di Waze!
Ciò che è successo è un tipico esempio di come finora l’informazione, istituzionalizzata e burocratizzata, è stata blindata all’interno del palazzo del Re in modo che questo potesse gestirla a suo piacimento per il bene dei propri sudditi. La stampa ufficiale
Waze è in grado di raccogliere i dati sul traffico dagli utenti, e questi vengono forniti senza bisogno di ulteriore filtro o lavorazione, aggiornano in tempo reale la mappa del traffico. Questi dati vengono inoltre elaborati per fornire in ogni momento l’itinerario più conveniente: è uno strumento in grado di far fare un salto qualitativo incredibile nella capacità di evitare code e blocchi del traffico, facendo risparmiare tempo e carburante.
Ma, se Waze ha avuto un’idea rivoluzionaria, Google avrà la capacità di distribuirla in ogni angolo di pianeta. Ma non è tutto: Google starebbe pensando non solo di inglobare le funzionalità di Waze in Gooogle Maps, ma anche di integrarle con Google Glasses: gli occhiali interattivi inventati da Google sarebbero cioè in grado di farci vedere il persorso da seguire tracciato direttamente sulla nostra retina. Si apre la nuova era del social traffic?

Incontro blogger di montagna al Rif.Treviso

Sabato 8 Giugno ho avuto il piacere di partecipare al 1° Incontro blogger di montagna al Rifugio Treviso (Pale di San Martino), evento organizzato in occasione del convegno GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) da Teddy Soppelsa, redattore del blog-magazine altidudini.it e della rivista Le Dolomiti Bellunesi. All’evento hanno partecipato anche le guide alpine e i gestori dei rifugi delle Pale di San Martino. Grazie a Teddy abbiamo avuto l’occasione di trascorrere una piacevole giornata in compagnia di persone che raccontano sul web la loro più grande passione, la montagna, per un confronto sui temi, sulle modalità e sulle potenzialità di narrare esperienze, emozioni, informazioni tecniche.

Il mio intervento (che non ha riguardato il sito della Sezione CAI di Treviso, da me gestito), l’unico, insieme a quello di Roberto Ciri, a trattare argomenti tecnici, ho spiegato il ruolo del Web Marketing nel successo di un blog, partendo dall’utilizzo degli strumenti messi a disposizione da WordPress, ad iniziare dalla scelta del dominio internet. Qualità e professionalità sono concetti che i blogger non devono trascurare, per ottenere un buon riscontro in termini di visibilità ed interesse. Ogni campagna SEO (search engine optimization) inizia con l’analisi delle keyword sulle quali intendo essere presente, e studiando come hanno fatto ad “entrare” i siti internet che sono nella prima pagina delle SERP. Infatti, poichè gran parte del traffico (spesso fino al 70-80%) ad un sito arriva dai motori di ricerca e la maggior parte degli utenti non va oltre la prima pagina, è fondamentale essere nei primo 20 posti per le parole chiave di interesse.

Per ottenere traffico qualificato al mio blog sarà necessario considerare un “mix” di azioni coordinate:

  • Esegui un’attività di SEO, il cui scopo è quello di ottenere una buona qualità per l’utente che sta eseguendo una ricerca su un motore di ricerca (nella sezione di traffico organico; merita un discorso a parte il PPC, che riguarda la presenza sulle sezioni a pagamento dei motori di ricerca)
  • Raccolgli gli indirizzi email di utenti interessati a noi e rimani in contatto attraverso una newsletter
  • Promuoviti attraverso guest post: sono articoli ospitati su un blog non di tua proprietà, che trattano di un argomento di interesse per te, e finalizzati alla promozione di un contenuto specifico.
  • Condividi risorse utili al tuo pubblico: ebook, video, altri materiale da scaricare, …
  • Commenta e partecipa agli altri blog della tua nicchia
  • Cerca di essere attivo sui Social Network che hai individuato strategici per te (non serve essere presenti ovunque, se non si ha la possibilità di sviluppare contenuti di qualità per quel canale). Lascia perdere le piattaforme che ti permettono di pubblicare contemporaneamente su tutti i tuoi canali: ogni strumento ha delle specificità di cui bisogna tenere conto.
  • Promozione off-line (magliette, adesivi e altri gadget): perchè no?

Successivamente, Roberto Ciri, fondatore di vienormali.it e autore della guida “I 3000 delle Dolomiti“, ha spiegato come ottenere un buon engagement su facebook presentando interessanti dati ottenuti su questo canale, pur in un settore di nicchia per i frequentatori della montagna.
Ma torniamo al tema principale dell’incontro:

Nell’affollato mondo della montagna sul web cosa merita racontare o documentare? Si leggono solo notizie e relazioni (di vie o itinerari) o c’è interesse anche per i contenuti e approfondimenti?

Inoltre, quale può essere il ruolo delle relazioni di vie ed itinerari per i frequentatori della montagna? Le relazioni tecniche dettagliate di vie ed itinerari riducono gli imprevisti ma favoriscono un’esperienza “mordi e fuggi” necessariamente limitata. Il nuovo turista della montagna non può neppure più permettersi di dormire in rifugio: sceglie gli itinerari che possono essere conclusi in giornata, evitando ogni possibilità di contrattempo che faccia perdere tempo. Secondo Tommaso Forin, fotografo e autore del blog passeggiando.it, le relazioni dettagliate sono invece utili e necessarie a far risparmiare tempo, esigenza oramai di ogni appassionato che ha un lavoro e deve ritagliarsi il necessario tempo per la montagna.
Ma la montagna viene percepita come “esperienza montagna”, sta quindi a noi blogger approfondire e guidare i toni verso una fruizione della montagna rispettosa di natura e cultura. Ho osservato inoltre come nel web l’offerta sia cannibalizzata da chi ha la capacità in termini d’investimento, innanzitutto strutture turistiche commerciali che spesso propongono le loro proposte seguendo unicamente la logica del profitto. Sta a noi blogger quindi di unire le forze e far sentire la nostra voce, raccontando le emozioni che ci appartengono e contribuendo in questo modo alla differenziazione dell’offerta. Quali sono gli effetti – prosegue Federico Balzan – sulla fauna e flora alpina, dovuti alla frequentazione alpinistica e scialpinistica? L’impatto dell’alpinista è debole, oppure consistente dato che, a differenza di un impianto di risalita, non prevedibile per la fauna?
Molto interessante anche l’analisi di Massimo Bursi – autore per il blog intraisass ed altri, tra cui altitudini.it -, che ha parlato del suo progetto di sviluppare un piano editoriale al fine di analizzare gli incidenti in montagna, contribuendo alla prevenzione grazie alla sensibilizzazione sugli errori più comunemente commessi. Strada percorribile, secondo le guide alpine, ma di difficile realizzazione visto che sulla maggior parte degli incidenti ci sono risvolti legali che impediscono di diffondere dati sull’accaduto.

Ma, al di là dei resoconti pur di ottimo livello, l’incontro ci ha regalato l’occasione di confrontarci con persone che condividono una forte passione per la montagna: questa a mio avviso la straordinarietà dell’evento. Ci siamo resi conto della responsabilità nei confronti del messaggio che trasmettiamo, e abbiamo gettato le basi per costruire uno spazio di discussione e dibattito. In queste mie note sintetiche non ho potuto citare tutti gli interventi in modo approfondito, ma ringrazio ciascuno dei partecipanti, oltre a Teddy e al gestore Tullio: Massimo Bursi, Mirco Gasparetto, Ernesto Majoni, Gabriele Villa, Tommaso Forin, Federico Balzan, Luigi Bertuzzi, Emiliano Oddone, Roberto Ciri, Lucio Dorz, Gaetano Tufano, Silvia De Fanti, Lorenzo Filipaz, Andrea Pasqualotto, Matteo Bertolotti, Stefano Carducci.

Aggiornamento del 16 Giugno 2013
Visto che il tempo per la presentazione è stato poco, pubblico le slide: sono poche note, tuttavia riassumono concetti che ogni blogger di montagna dovrebbe tenere presenti.

 

Aprire una lavanderia self service: scopri come fare

Sempre più famiglie ma anche single stanno scoprendo i vantaggi di portare a lavare la biancheria in una lavanderia self service a gettone: scopri come fare per aprirne una e realizza il tuo business!

Abbiamo sempre meno tempo a disposizione per il tempo libero, inoltre spesso non disponiamo degli spazi adeguati per l’asciugatura della biancheria, in particolare per lenzuola, coperte, tende e tutta la biancheria ingombrante.
Molte persone stanno scoprendo che la lavanderia a gettone è una valida ed economica soluzione che permette a famiglie, studenti e single di lavare la propria biancheria, magari mentre stanno facendo la spesa al centro commerciale oppure mentre stanno lavando la macchina all’autolavaggio.

Aprire oggi una lavanderia a gettone può essere un’ottima opportunità di business: l’investimento iniziale può anche essere contenuto, inoltre spesso il preventivo fornito, con formula chiavi in mano e comprensivo di assistenza sull’impianto, comprende anche un business plan realizzato in base alle caratteristiche del luogo dove intendi realizzare la lavanderia.

La posizione della lavanderia è fondamentale: infatti la vicinanza a centri commerciali, centri residenziali oppure quartieri con alta densità di appartamenti, renderà più redditizio il tuo investimento.

Inoltre esiste la possibilità di acquistare lavanderie mobili che possono essere installate in qualunque tipo di terreno: questa soluzione si adatta non solo alle situazioni di emergenza, ma anche per autolavaggi, parcheggi autostradali, campeggi, comunità, residence, complessi turistici.

La gestione di una lavanderia non occupa molto tempo: affidandosi ad un partner che dispone di un prodotto di qualità e che ti garantirà un servizio di assistenza rapido e professionale! Se decidi quindi di chiedere un preventivo, assocurati che ti venga proposto:

  • Lavatrici professionali di qualità, con marchio riconosciuto garanzia di affidabilità
  • La realizzazione di un impianto a basso consumo di energia elettrica e di acqua: queste due risorse infatti incidono per una buona percentuale sui costi da sostenere
  • Un preventivo che includa tutti i costi che dovrai sostenere, per non avere sorprese. Chiedo la formula chiavi in mano!
  • Informati bene sul servizio di assistenza che ti verrà garantito: tempi di intervento e costi devono essere chiari da subito!

Concerto Quartetto Archimede: F.J.Haydn e A.Dvořák

Il giorno sabato 15 Giugno, nella Chiesa di San Gregorio Magno a Treviso, si terrà un concerto del quartetto d’archi Archimede

Faccio parte da un po’ di tempo del Comitato per San Gregorio, un’associazione nata con lo scopo di far rivivere la Chiesa di San Gregorio Magno a Treviso, di fatto dimenticata dal dopoguerra ed ora interamente restaurata, grazie ai contributo del FAI e di aziende private.

Con mia grande soddisfazione, sono riuscito ad organizzare, grazie alla collaborazione di amici e all’aiuto di sponsor privati, un concerto del quartetto d’archi Archimede. Verranno eseguiti il quartetto di F.J.Haydn “L’Imperatore” e il “Quartetto Americano” di A.Dvoràk, composizioni di assoluto rilievo.

Enzo Ligresti, Corrado Genovese, Gaetano Adorno, Benedetto Munzone sono musicisti dotati di un’enorme sensibilità musicale: il quartetto, nato nel 1999, ha collaborato con artisti di fama internazionale come il violoncellista Rocco Filippini, i pianisti Bruno Canino e Sandro de Palma, i flautisti Maxence Larrieu, Bruno Grossi e Jean-Louis Ferrandis (integrale dei quartetti con flauto di Mozart). Si esibisce regolarmente in festival musicali europei per prestigiose associazioni concertistiche, oltre che in Italia anche in Francia, Austria, Albania, Croazia, Germania, Macedonia, Slovenia, Belgio, Kosovo, Spagna e in America Latina.

Organizzare un evento di musica classica non è facile. Devo iniziare con il ringraziare il mio caro amico Enzo Ligresti, che amo ascoltare da quando eravamo bambini. Enzo ha voluto regalarmi questo concerto, e ha superato ogni tipo di ostacolo nel riunire il quartetto. Ringrazio poi Renzo Secco, il presidente del Comitato, per l’entusiasmo con il quale ha accettato e condiviso le mie idee. Gerardo, per la sua disponibilità incondizionata e il suo rigore nel perseguire la perfezione qualitativa. Ferena, con il cui aiuto ho portato a San Gregorio le Invasioni Digitali, per il suo prezioso aiuto nella comunicazione dell’evento. Un graziamento anche per il sostegno dei due sponsor, Edizioni Canova e Gioielleria de Polo, reso possibile grazie al lavoro di ricerca di Alessandra Bonotto e della sua agenzia Ad Hoc Match. Un ultimo ringraziamento a Giovanni Reginato, che ci ha regalato le migliori parole che era possibile trovare per descrivere e riassumere il significato dell’evento.

L’appuntamento quindi è per sabato 15 Giugno, ore 21, presso la Chiesa di San Gregorio a Treviso. Per chi non la conoscesse, si trova a due passi dalla centralissima Piazza dei Signori, in una laterale di Vicolo Barberia.
Per sostenere le attività della Chiesa di San Gregorio, e aiutare a coprire i suoi costi di gestione, è stata scelta la formula dell’ingresso responsabile. Sono fiero di offrire questo evento prima di tutto ai cittadini, che mai come in momenti di crisi dei valori etici e culturali, ancora prima che economica, hanno bisogno di eventi come questo concerto, possibile  –  mi piace sottolineare – senza l’ausilio di denaro pubblico.

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