60 anni dalla conquista dell’Everest: cosa è rimasto?

Il 29 maggio 1953, 60 anni fa, gli alpinisti Tenzing Norgay ed Edmund Hillary raggiunsero per la prima volta il tetto del mondo, a 8.848 m. Ma dopo questa grande impresa è diventata la montagna del pianeta più abusata

everest

“Avanzavamo lentamente, regolarmente. And then we were there. Hillary davanti, io dietro di lui”. Dopo esservi arrivato vicinissimo nel 1952 con lo svizzero Raymond Lambert, Tenzing Norgay toccò infine la vetta dell’Everest, la più alta montagna della Terra, in cordata con Edmund Hillary. Il sogno di una vita per il giovane sherpa; e un’occasione d’oro per l’apicoltore neozelandese, a sua volta già esperto di Himalaya.

A sessant’anni di distanza e dopo che oltre cinquemila alpinisti hanno toccato i suoi 8848 metri, l’Everest oggi occupa spazi che esulano dalla cronaca alpinistica in senso stretto. Ancora resistono la grande valenza simbolica del “tetto del mondo”, (è pur sempre Chomolungma, in tibetano la “Dea madre del mondo”, o Sagarmatha, in nepali “Dio del cielo”); la retorica di quell’“inutile” che gli alpinisti si dannano a voler conquistare; una insindacabile, stupenda e talvolta ossessiva partita con se stessi, che è pur sempre all’origine di ogni avventura (o supposta tale). Ma la “gloria” – quella che John Hunt, capospedizione del 1953, volle dividere con gli svizzeri che un anno prima “avevano aperto la via” –, la gloria non è di questi tempi. (cit.Erminio Ferrari)

Recensione su offerta Groupon

Qualche tempo fa ho scritto un post su Groupon, pur non avendolo mai testato di persona. La mia prima volta è stata il 27 Maggio 2013. Questa è stata l’imperdibile offerta Groupon a cui non è stato possibile rinunciare: “Pranzo o cena con pizze illimitate a scelta dal menu e cotte in forno a legna, con flûte di prosecco di benvenuto, 5 antipasti, dolce e birra media o bibita per 2, 4 o 6 persone a partire da 18 € invece di 69,50”.

Vorrei iniziare da alune definizioni

  • “illimitato”: Che non ha limiti, non ha termine.
    Non si tratta di fare i pignoli, ma devo precisare che il limite c’era. Siamo riusciti ad ottenere, in sei persone, una pizza a testa e tre pizze aggiuntive di piccola taglia.
  • “5 antipasti” con selezione di salumi (per esempio mortadella alla brace o porchetta al forno di casa), fritti del giorno come ad esempio olive ascolane, chicche sfiziose, verdure di stagione, mix di crostini.
    Ci sono stati portati tre piattni con: spicchio di pizza, fetta di prosciutto cotto, fritti. Non proprio aderente all’offerta.
  • “flûte di prosecco”. Avrei preferito un bicchiere, ma anche su questo non voglio infierire.

Ma non abbiamo voluto obiettare sui dettagli, consci del fatto che per neppure 8 euro a persona, quanto ci è stato proposto è comunque tanto. Tuttavia, perchè mai nel formulare l’offerta sono stati usati termini, se la realtà poi era diversa. Lascio immaginare la risposta.

E la pizza, com’era? La pizza era buona. Uso questo termine perchè a mio avviso non è dificile fare una buona pizza. Preciso: non era a mio avviso una pizza particolarmente buona, era una pizza che si poteva mangiare e trovare in molte altre pizzerie.
Diciamocelo: in giro ci sono tantissime pizzerie, ma cosa determina il successo di una pizzeria?

O sei una Mucca Viola o non sei nessuno. Straordinario o invisibile. A te la scelta.

Più che azzeccata la citazione di Seth Godin: se il tuo prodotto lo propongono in molti, o sei straordinario, o nessuno ti noterà. A meno che – aggiungo io – non decidi di lanciarti su Groupon!

Ma se non sei straordinario, quale ricordo rimarrà nei clienti ce hai acquisito in questo modo? A mio avviso, se non gli darai nessuna occasione per lamentarsi, la prossima volta andranno a cercare un’altra pizzeria che propone un’offerta simile.

Questa esperienza mi ha ancora di più convinto di ciò che pensavo. Se hai ricavato una sufficiente marginalità con neanche 8 euro, dovrei (forse) iniziarmi a preoccupare sia per ciò che ho mangiato (ricordiamoci che di mezzo c’è anche la commissione di Groupon!), sia per il fatto che senza coupon avrei pagato più del doppio (e quindi, quant’è il margine di guadagno?). Non dimentichiamo che, di queste 8 euro, circa 4 euro sono andate al pizzaiolo, ma il prodotto ottenuto sarebbe costato almeno 16 euro. Non riesco a capire come possano tornare questi conti.

Qualche suggerimento?

Groupon? Ecco cosa penso.

In breve, cos’è Groupon
Groupon è un sistema di social shopping, localizzato nei maggiori mercati geografici di tutto il mondo, che mette a disposizione offerte speciali giorno per giorno. Ha aperto i battenti nel 2008 a Chicago, poi subito dopo a Boston, New York e Toronto, e così via fino a raggiungere nel 2012 150 mercati nel Nord America e 100 in Europa. Utenti registrati: 35 milioni.

A chi conviene?
Premetto che a mio avviso non possiamo affermare a priori che questo strumento sia buono o cattivo, dipende chiaramente dall’uso che se ne fa. Ma sono convinto che il successo di Groupon sia basato assenzialmente sull’inefficienza e scarsità delle iniziative di marketing degli esercenti, e anche sull’assenza di strumenti (alternativi) di aggregazione efficaci.
Ma qual’è il prezzo che paghiamo? A mio avviso molto alto per gli esercenti.

Cosa ne pensano i clienti?
Si divisono in due gruppi: quelli che lo usano, e sono gli acquirenti assidui dei coupon, e quelli ai quali non interessa. Quelli che lo usano sono nella maggior parte dei casi molto fidelizzati. Quindi, caro esercente, non ti aspattettare che un cliente, al quale oggi hai fornito un prodotto o servizio a prezzo stracciato, domani tornerà da te pagandolo un prezzo che percepirà come “caro”.

E gli esercenti?
In molti casi ci si chiede come facciano ad avere una marginalità positiva. La maggior parte dei miei clienti non potrebbe permettersi di aderire in quanto il costo sarebbe insostenibile e il bilancio netto dela promozione negativo.
Può essere un buon investimento? Dipende! Però, se al cliente viene prosposto un servizio di serie B in offerta, qual’è la qualità che gli faremo assaggiare?

Il mio consiglio: fatevelo da soli!
Come?

  • Offrendo qualcosa in più ai vostri clienti fidelizzati, piuttosto che a degli sconosciuti. Questi torneranno con i loro amici e saranno disposti a parlare bene di voi.
  • Organizzatevi promuovendo delle offerte per i prodotti che vendete di meno o per i giorni in cui vendete di meno.
  • Studiate Groupon! Loro usano messaggi di ottima qualità, realizzati da copywriter professionali e confezionati in newsletter di buona qualità grafica. Usano tecniche efficaci per diffondere i messaggi, ma queste sono anche a vostra disposizione! Un semplice esempio? Foursquare che è gratis.

Perchè siete così convinti a mettere nelle mani altrui il vostro business, e a così caro prezzo (per voi)?

Arrampicata in Piazza a Treviso

Sabato 25 e domenica 25 Maggio sarà possibile provare l’arrampicata su una struttura artificiale installata dal CAI, Club Alpino Italiano, in piazza Borsa a Treviso.
L’evento, arrivato alla quarta edizione, ha lo scopo di promuovere le attività dell’associazione, che quest’anno festeggia il 150° anniversario della fondazione.
Il CAI a Treviso fu fondato nel 1909 dal medico Giulio Vianello, e oggi è una delle più numerose associazioni cittadine. Lo scopo è quello di diffondere ed incentivare un uso cosciente e rispettoso della montagna, attraverso le numerose attività che permette di svolgere: trekking ovviamente, ma anche alpinismo, arrampicata, scialpinismo, cicloturismo. Ogni anno organizza corsi di livello base ed avanzato, ai quali è possibile partecipare sia per acquisire le nozioni tecniche per affrontare la disciplina scelta, ma sopratuttto per incontrare persone accomunate dagli stessi interessi.

La prova di arrampicata avverrà insieme agli istruttori della Scuola “E.Castiglioni” e insieme ai volontari del grupo roccia Sudret. Sarà fornita, ovviamente gratuitamente, anche L’attrezzatura necessaria. La prova è aperta a bambini ed adulti, ma soprattutto questi ultimi avranno l’occasione di provare questa meravigliosa disciplina che, contrariamente a quanto comunemente si pensa, è un’attività “per tutti”.

Sabato 25 Maggio: ore 9-22
Domenica 26 Maggio: ore 10-19

Per approfondimenti: www.caitreviso.it

In arrivo Penguin 2.0: altra stangata per i SEO furbetti?

Il 2013 è stato annunciato come l’anno delle penalizzazioni. Ora, il 10 Maggio Matt Cutts annuncia su twitter

we do expect to roll out Penguin 2.0 (next generation of Penguin) sometime in the next few weeks though

Il 13 Maggio, pubblica un interessantissimo video in cui annuncia le novità che dobbiamo aspettarci per l’anno in corso.

Quali sono dunque i cambiamenti in vista per la SEO? I SEO saranno costretti a correre ai ripari o possono dormire sonni tranquilli?
Ecco una sintesi delle novità che dobbiamo aspettarci, finalizzate a combattere lo spam e la black hat SEO (mi è piaciuta molto la sua citazione: “high quality content” come primo obiettivo)

  • nessun cambiamento in vista per i SEO che hanno sempre avuto come obiettivo l’high quality content: anzi il loro laoro sarà maggiormente tutelato
  • penalizzazioni per gli articoli a pagamento (publiredazionali) non segnalati come tali, ma pubblicati con lo scopo di modificare il ranking (“Stiamo anche guardando agli advertorial. Non abbiamo nulla contro di loro, purché sia chiaro all’utente che quel contenuto è stato pagato” e quindi non è naturale, aggiungo io)
  • miglioramento nella capacità di analizzare i link (backlink) del web, al fine di classificare in modo più preciso i temi che sono collegati ai singoli link
  • maggiore attenzione ai siti web hackati, con l’obiettivo di rilevarli in modo efficace e segnalare la violazione
  • i siti realmente autorevoli per gli utenti per la loro categoria di appartenenza saranno maggiormente premiati (“Stiamo lavorando per capire meglio quando qualcuno è una sorta di autorità in un ambito. Può essere medico, turistico o qualsiasi altro. Chi verrà riconosciuto come autorevole dagli algoritmi, avrà posizionamenti migliori: pensiamo che i suoi contributi possano essere più adatti agli utenti”). A mio avviso quindi si prospetta una connessione ancora più profonda con le interazioni sociali, ovviamennte all’interno di Google+, la cui importanza è in crescita.
  • riduzione dei cluster di domini presenti nella prima pagina delle SERP (nessuna variazione per le successive). Sarà quindi garantita una maggiore pluralità si siti: garantita quindi più “democrazia”.
  • migliore comunicazione rivolta ai webmaster negli strumenti per webmaster: indicazioni e suggerimenti più dettagliati per aiutare a migliorare il web.

Infine, l’aggiornamento Panda 2.0 dovrebbe cercare di affinare la capacità di trattare i casi limite trattati come penalizzazione. Ammorbidimento in vista quindi nei confronti di chi è stato ingiustamente punito.

Attenzione alla qualità al fine di ottenere risultati migliori per l’utente è il principale obiettivo di quest’anno. Questo Penguin 2.0 vuole disinfestare il web dall’immondizia purtroppo ancora troppo presente, togliendo di mezzo quei siti ancora presenti nelle SERP ma che offrono bassa qualità per l’utente. Matts assicura:

Se crei dei buoni contenuti, non avrai grossi problemi e non dovrai preoccuparti dei cambiamenti

E ancora:

Credo che ci sarà da divertirsi perché stiamo vedendo un grosso miglioramento: chi usa tecniche spammose si posizionerà molto di meno, e al contempo aiuteremo molte piccole e medie imprese, ed i webmaster. È questo quello che vi dovete aspettare nei prossimi mesi in termini di SEO

Riassumendo, diamo il benvenuto a Penguin 2.0, che darà una bella ripulita alle SERP (anche in Italia)!

Remarketing e Categorie di Interessi: dalla Strategia all’Implementazione

Ho constatato che Remarketing e (IC) Categorie di Interessi vengono sfruttate pochissimo da chi utilizza campagne di annunci a pagamento sulla rete Adwords, pur essendo strumenti che permettono si raggiungere fasce di utenti non raggiungibili in altri modi. Un utilizzo strategico di Adwords rappresenta quindi un interessante vantaggio competivivo se inserito in una campagna di Web Marketing. Vediamo alcuni concetti base.

Il Google Display Network è la più grande rete pubblicitaria al mondo, costituita da  centinaia di migliaia di siti partner di Google: la sua estensione è capillare e raggiunge il 90% degli utenti che utilizzano internet in Italia. Poichè gli utenti passano solo il 5% del loro tempo sui motori di ricerca, il rimanente 95% viene impiegato nella navigazione di siti internet, la visibilità degli annunci all’interno dei siti web risulta essere molto elevata. Il messaggio infatti raggiune il nostro target in modo coerente con il messaggio che voglio proporre

  • quando legge articoli
  • quando cerca nuovi prodotti
  • quando cerca consigli
  • quando si informa
  • quando guarda video su Youtube

Per esempio, se voglio pubblicizzare un nuovo detersivo per lavatrici, il mio messaggio verrà proposto ad utenti che stanno leggendo articoli che riguardano il lavaggio della biancheria, stanno cercando prodotti specifici, stanno cercando dei consigli su come smacchiare un capo, vogliono informarsi sui detersivi ecologici, o stanno guardando un video su Youtube che parla di come ottenere una pulizia efficace.

Adwords permette cioè di raggiungere la persona giusta e nel posto giusto – cioè localizzata sulle città di mio interesse e nella lingua scelta – in base ai suoi interessi e, tramite le liste di remarketing, permette di raggiungere in momenti diversi utenti che hanno mostrato un interesse coerente con il messaggio che voglio proporre.

La Rete di Ricerca: risponde ad una richiesta/bisogno diretto
Rete dei contenuti: targettizza chi non è ancora consapevole del prodotto, e quindi permette di raggiungere nuovi potenziali clienti
Remarketing: utile per non perdere alcuna opportunità di trasformare un contatto in conversione

Grazie all’Interest Category Marketing abbiamo la possibilità di associare a ciascun gruppo di annunci (es. Viaggi) la categoria di interessi corrispondente (Viaggi o sue sottocategorie), mentre il Remarketing permette di raggiungere utenti che hanno manifestato interesse per un argomento specifico, attraverso annunci mirati. In questo modo si riesce ad aumentare la conversione dell’utente, che viene “seguito” dall’annuncio creato.

Se per esempio ho un vegozio on-line di birre, posso analizzare il carrello abbandonato dagli utenti, e proporgli un offerta mirata per cercare di catturare l’utente nei giorni successivi: una selezione di birre proveniente dallo stesso paese della birra abbandonata nel carrello. Questo stratagemma permette di avere un costo di acquisizione inferiore rispetto ad altre modalità. E’ dimostrato infatti che le campagne di remarketing hanno un tasso di conversione migliore del 50%.

Il remarketing permette inoltre di fidelizzare gli utenti

  • offrendo uno sconto sul prossimo acquisto
  • istituendo un programma di premi
  • effettuando il cross-selling, per esempio proponendo una scheda di memoria ad un utente che ha appena acquistato una fotocamera

Cosa aspetti a prendere in considerazione di sfruttare queste interessanti opportunità?