Facebook Graph Search: Facebook alla rincorsa di Google?

Graph Search, la nuova funzionalità di Facebook, recentemente presentata da Zuckerberg in persona: vediamo cos’è, come funziona, e se sono legittime le preoccupazioni sulla privacy azanzate da più parti

Ecco le principali novità della nuova funzionalità di ricerca, come affermato nella pagina di presentazione su Facebook: la funzionalità non è ancora attiva ma è possibile iscriversi ad una lista d’attesa

Con la ricerca tra le connessioni di Facebook, puoi cercare qualsiasi cosa sia stata condivisa su Facebook e gli altri possono trovare le cose che hai condiviso con loro, compresi i contenuti per i quali hai scelto l’impostazione Pubblica. I risultati sono quindi diversi per ogni persona

  • Il motore di ricerca ci metterà in contatto con le persone tramite gli interessi in comune: in questo modo potremmo entrare in contatto con persone probabilmente interessanti, a seconda dei nostri gusti e interessi personali.
  • Potremmo eseguire query con ordini semplici come ad esempio “foto scattate prima del 1990”.
  • potremmo cercare locali, ristoranti e punti d’incontro, tramite i commenti delle altre persone, giudicare e segnalare nuovi luoghi; una interconnessione molto più forte tra le persone che vivono vicino a noi. Questo il punto più criticato per le possibili violazioni alla nostra privacy. Tuttavia Facebook ci tranquillizza sottolineando il fatto che verranno fornite solo le informazioni che abbiamo deciso di condividere. Altra cosa poi il fatto che sia sufficiente, tenendo conto di cosa succederà agli utenti che per svariate ragioni non hanno molta sensibilità per la propria privacy.

Mark Zuckerberg con i giornalisti

Mi fa fatto sorridere l’affermazione di Zuckerberg “It’s not a Web Search”: fa finta di tenersi lontano da Google ma è una chiara risposta a Google Plus, a Search Plus your World. D’altra parte Google stessa è corsa ai ripari dalle possibili minacce di Facebook metetndo in campo un social network, Google+, che sta avanzando in modo costante per numero di utenti e che è destinato ad avere influenze sempre più significative sulle nostre SERP.
A me l’idea del nerd piace: ho l’impressione che abbia fatto centro nei desideri di una grossa parte di persone. Chi finora ha mai digitato in google query del tipo

  • Persone che amano fare trekking in montagna e che vivono intorno a Treviso
  • Fotografie che mi piacciono
  • Ristoranti a Venezia dove sono stati i miei amici

Graph Search si presenterà come una barra di ricerca nelle pagine degli utenti, che darà il titolo alle pagine stesse, una volta effettuata la ricerca. Questo stesso titolo sarà modificabile e permetterà di condividere delle visualizzazioni personalizzate dei contenuti cercati.
È previsto un ordinamento ben preciso per i risultati. Prima le amicizie più strette, poi il numero dei like e successivamente il numero di commenti. E ci sarà anche la pubblicità, ma non subito.

Al momento “la ricerca tra le connessioni di Facebook è disponibile per un numero ristretto di persone che usano Facebook in inglese americano”. È necessario, dunque, attendere per le altre lingue. Ne vedremo delle belle!

Sono ancora utili le tag cloud?

Le tag cloud, nuvolette di parole chiave, forniscono un vantaggio competitivo in termini di posizionamento, o sono un vecchio retaggio non più utile?

tag-cloud

Personalmente ho smesso da tempo di consigliarle, tuttavia osservo che di tratta di un’abitudine dura a morire, oppure c’è qualcuno che ancora ne sostiene l’utilità.
Su questo argomento non vorrei dare l’impressione di prendere una posizione personale, per cui citerò direttamente Matt Cutts, secondo cui

  1. c’è la possibilità che vengano considerate keyword stuffing (tecnica che consiste nel farcire una pagina web di parole chiave, non attinenti al contenuto della pagina stessa, al fine di tentare la scalata sulle SERP). Infatti, si tratta pur sempre di un elenco di links: se è troppo lungo, verrà considerato keyword stuffing e quindi pensalizzato in quanto tale.
  2. Google potrebbe non essere in grado di far passare il PageRank in tutti i link presenti nella tag cloud.

Ma, fondamentalmente, qual’è l’utilità per l’utente? Se abbiamo una tag cloud, analizziamo come viene utilizzata? Temo che questa sia stata concepita più come un furberia per i motori di ricerca che per aiutare l’utente, e ben prima degli ultimi aggiornamenti degli algoritmi di Google.
Riporto infine l’interessante video di Matt Cutts

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PEC obbligatoria per imprese individuali

Entro il 30 Giugno 2013 l’obbligo di iscrizione dell’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), già previsto per le società, sarà esteso anche alle imprese individuali

L’articolo 5 del Decreto n. 179 recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” prevede l’estensione dell’obbligo di iscrizione dell’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) nel Registro imprese, già previsto per le società, anche alle imprese individuali, entro il 30 Giugno 2013.
Tutte le imprese individuali iscritte alla data del 20 ottobre 2012, e dovranno quindi denunciare al Registro delle imprese competente proprio indirizzo di posta elettronica certificata entro il 30 giugno 2013 (art. 5, c. 2)

MODALITA’ DI COMUNICAZIONE DELLA PEC
La comunicazione della PEC entro il prossimo 30.06.2013 va effettuata esclusivamente con modalità telematica utilizzando
“ComUnica” – l’ufficio online del Registro delle Imprese.
L’adempimento in esame va effettuato dal titolare della Ditta; o in alternativa da un soggetto incaricato (professionista).
Ai fini dell’invio della comunicazione è necessario disporre della firma digitale se non viene effettuata dal soggetto incaricato
La richiesta di iscrizione della PEC è esente da imposta di bollo e diritti di segreteria.

SANZIONI PER OMESSA COMUNICAZIONE DELLA PEC
L’omessa comunicazione della PEC al Registro delle Imprese entro il 30.06.2013 comporta l’irrogazione della sanzione di cui all’art. 2630, C.c., relativa all’omesso / tardivo deposito di atti, documenti, denunce e comunicazioni, ossia da € 206 a € 2.065.